Se ti stai approcciando alla meccanica, o lo hai fatto da poco, è utile -in primis- prendere conoscenza di quelle che sono le tolleranze di lavorazione.
Ogni dimensione di un pezzo meccanico, sia esso isolato o accoppiato con altro o con altri, è definita da una misura indicata nel disegno del pezzo che è chiamata quota nominale.
E' possibile fare accostare quanto si vuole la dimensione effettiva del pezzo alla quota nominale, ma non si può mai avere la coincidenza dimensionale assoluta, sia perchè nessuna lavorazione può dare tale esattezza, sia perchè non esistono strumenti che diano assoluta precisione nelle loro misurazioni.
Nella pratica, l'esperienza ha dimostrato che un pezzo meccanico, avente una data dimensione nominale, può compiere le sue funzioni se la sua dimensione effettiva risulta compresa entro determinati limiti, cioè se è compresa entro un valore massimo ed un valore minimo. La differenza tra il valore massimo ed il valore minimo ammissibile per una data quota nominale prende il nome di tolleranza di lavorazione di tale quota.
Esempio:
Se la quota nominale di un pezzo è 18 mm, ed il pezzo è accettabile se la sua quota effettiva è compresa tra 18 mm e 17,8 mm, la tolleranza è :
18 - 17,8 = 0,2 mm.
E' evidente che lo stabilire l'ampiezza della tolleranza con cui il pezzo deve essere lavorato, è un compito di grandissima importanza in quanto, da essa, dipendono la funzionalità del pezzo ed il suo costo. Infatti precisione e basso prezzo sono due requisiti in netto contrasto fra loro: un aumento della precisione (cioè una diminuzione del campo di tolleranza) comporta un aumento del prezzo del pezzo in quanto richiede lavorazioni con macchine più precise e costose, e controlli con strumenti più sofisticati e costosi. Ciò detto risulta inderogabile per il progettista che la tolleranza fissata per la lavorazione deve essere ristretta quanto è necessario per la funzionalità del pezzo, ma non di più.
Per uno studio più approfondito delle norme in materia, si rimanda alla letteratura presente sui libri di testo degli Istituti Tecnici Superiori, oppure sui testi universitari di Ingegneria Meccanica.
In G.B.M. riusciamo a rispettare campi di tolleranza fino a IT 6.
Tolleranze generali secondo UNI EN 22768-1 e 22768-2